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Salerno, dirigenti calcistici sciarmati tra  “cazzimma&arraggia” Attualità Turismo ed Eventi 

Salerno, dirigenti calcistici sciarmati tra “cazzimma&arraggia”

Il 16 ottobre alle ore 18.30 al Piccolo Teatro del Giullare di Salerno andrà in scena cazzimma&arraggia di Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto, spettacolo che racconta l’avventura di due sciarmati dirigenti calcistici che provano a scrivere la storia del calcio e di una città, acquistando il più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona.

Per la prima volta a Salerno la genesi di un sogno realizzato con furbizia, scaltrezza, cazzimma, e con ostinazione, impeto, arraggia.
Cazzimma&arraggia, con coaching del drammaturgo Armando Pirozzi – due volte premio UBU per il miglior testo –, si ispira all’intervista degli autori a Corrado Ferlaino, ex presidente del club partenopeo, al quale hanno chiesto dell’affare sportivo che ha regalato gioia e orgoglio ai tifosi azzurri, in una città in cui il gioco del calcio assume il valore di appartenenza identitaria e di memoria collettiva.

Barcellona 1984, da 59 giorni Totonno, ex capitano del Napoli, e il socio Dino, in scena Fulvio Sacco e Errico Liguori, sono chiusi in una stanza d’albergo impegnati nella snervante trattativa, aspettando la telefonata del Presidente Ferlaino da Napoli, che confermi che i soldi per concludere l’acquisto ci sono.

«Siamo nati dopo l’arrivo di Maradona, troppo piccoli per vedere Carmelo Bene, troppo non-nati per piangere Enrico Berlinguer, troppo piccoli per ricordarci la festa dello Scudetto, troppo assenti dalla vita per vedere in scena Eduardo o bere un drink con Lucio Amelio. Nella nostalgia di un passato che non abbiamo mai vissuto, nel lutto per il corpo dei miti, nell’ironia della sorte, noi ci troviamo a nostro agio. Da tempo stavamo ragionando su una tematica precisa da portare in teatro: come si realizzano i sogni? E siamo partiti da qui, dal raccontare il più grande sogno di tutti i tempi, vincere sull’impossibile!». Così Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto raccontano perché hanno scelto di riscrivere a modo loro la storia dell’arrivo di Maradona a Napoli, come pretesto per costruire un’epica commedia contemporanea, che tra battute fulminanti e arredi vintage, ci racconta di due scalcagnati dirigenti di una città in costante attesa di riscatto che portano a segno la realizzazione di un sogno collettivo.

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